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scienza e politica

  • Immagine del redattore: a cura di Gianfranco Pancino
    a cura di Gianfranco Pancino
  • 21 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

# 5. Gli Ambulatori popolari gratuiti: una rete alternativa di cura e lotta per la salute. La Rete degli Ambulatori popolari di Palermo

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L’ambulatorio popolare di Borgo Vecchio nasce nel 2016 a Palermo all’interno del Centro Sociale Anomalia, con l’obiettivo di rispondere alle difficoltà di accesso ai servizi sanitari in quartieri marginali come Borgo Vecchio, Zen e Danisinni. Iniziato come servizio di counseling sanitario, si è progressivamente ampliato fino a offrire visite multispecialistiche (cardiologia, ginecologia, pediatria, ecc.), grazie anche al supporto di realtà come “Non una di meno”, Save the Children e parlamentari locali. Durante la pandemia di Covid-19, ha attivato centri vaccinali nei quartieri a rischio. È attualmente coinvolto in progetti di ricerca su rischio cardiovascolare e prevenzione delle epatiti. L’esperienza dimostra l’importanza di una sanità territoriale e preventiva, fondamentale per la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

L’ambulatorio popolare di Borgo Vecchio. L’esperienza della rete di ambulatori popolari nasce nell’autunno del 2016 all’interno del Centro sociale Anomalia, come ampliamento e rafforzamento dell’intervento sociale nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo. Noi operatori, medici e infermieri, che lavoravamo in ospedale avvertivamo l’enorme carico di lavoro (chi scrive è un cardiologo ospedaliero in pensione) cui eravamo sottoposti senza riuscire a offrire le prestazioni necessarie alla domanda di servizi sanitari che rimaneva largamente inevasa. Dall’altra parte sentivamo le lamentele e le esacerbazioni venire dal quartiere Borgo vecchio, dove si trova il Centro sociale, circa la difficoltà ad accedere ai servizi sanitari. Le lamentele finivano sempre con la frase: «Allora si può morire». Borgo vecchio è un quartiere del centro storico di Palermo di povertà e degrado sociale e urbanistico estremi. Da qui è nata l’ipotesi di avviare un servizio di counseling sanitario che potesse aiutare e accompagnare i pazienti nei loro percorsi sanitari. Ma col tempo abbiamo avvertito la necessità di erogare un servizio che desse anche prestazioni specialistiche e diagnostiche. Con questo obiettivo abbiamo comprato un elettrocardiografo e abbiamo iniziato a fare visite cardiologiche con ECG. I deputati 5 Stelle del parlamento siciliano ci hanno poi fatto dono di un ecografo multidisciplinare con cui abbiamo potuto erogare prestazioni specialistiche di ecografie cardiache, addominali e ginecologiche. In breve tempo si è costituito anche un gruppo di lavoro con le compagne di Non una di meno che ha avviato un fiorente servizio di visite ed ecografie ginecologiche con screening e Pap test. Siamo così riusciti a creare a Borgo Vecchio un servizio sanitario capace di fornire prestazioni multispecialistiche (cardiologia, medicina, neurologia,ortopedia, fisiatria, endocrinologia…) su prenotazione. L’ambulatorio ginecologico ha erogato circa 300 visite annue con altrettanti Pap test. 


L’Ambulatorio Sanitario dello Zen nasce dal rapporto con Zen Insieme, associazione che da anni lavora allo Zen, e con Save the Children. Le prestazioni che vengono erogate allo Zen sono rivolte non sola alla popolazione adulta ma anche alla popolazione pediatrica.

In tutti gli ambulatori eroghiamo circa trenta visite cardiologiche, con sei valutazioni ecocardiografiche, e dieci visite diabetologiche alla settimana. Nel settore pediatrico, gestito insieme da Save the Children e Zen, si è sviluppata una comunità di pediatri, logopedisti, foniatri e fisioterapisti che vanno incontro alle esigenze del quartiere.


Durante il periodo del Covid-19, grazie all’impegno del commissario provinciale per emergenza Covid, Dr. Renato Costa (attuale presidente della rete ambulatori popolari) abbiamo costituito dei centri spoke vaccinali nei quartieri a rischio di Palermo: Borgo Vecchio, Zen e Danisinni. Il rione di Danisinni si trova in una enclave a cul di sacco nel centro di Palermo dove vive una comunità che ha ricavato le case direttamente dalle grotte presenti nella timpa del quartiere. Di Danisinni ne parla per la prima volta Danilo Dolci alla fine degli anni Cinquanta; veniva chiamato il pozzo della morte e in seguito fu tratto il film Cortile Cascino. In questo quartiere abbiamo somministrato circa 3000 vaccini mobilitando le risorse dell’attivismo sociale.


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Siamo inseriti in due progetti di ricerca di cui andiamo fieri. Il primo è il CV-risk, ricerca sui fattori di rischio cardiovascolare che il ministero della sanità ha affidato al circuito degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCSS) nazionali. Siamo stati coinvolti dall’Istituto Mediterraneo per i Trapianti ISMETT IRCSS di Palermo che ci ha affidato la valutazione dei fattori di rischio cardiovascolare in popolazioni marginali e di povertà sanitaria. Il secondo è un progetto di medicina preventiva sulle epatiti B e C, attraverso dei prelievi salivari, in collaborazione con la cattedra di gastroenterologia ed epatologia dell’Università di Palermo diretta dal Prof. Carlo Camma’. 


È del tutto evidente che la sostenibilità di un servizio sanitario nazionale pubblico sia legata alla creazione di una medicina preventiva che possa reggere l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi sanitari.



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