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remember

La tradizione del pensiero critico che ci interessa risale al 1960. È costituita da libri e riviste che intersecano un’attività pratica. Poggia sul lavorio anonimo e ininterrotto di minoranze intellettuali e politiche che stabiliscono collettivamente un «canone» che poi tramandano, traducono, talvolta tradiscono. Il catalogo è questo: l’operaismo italiano («Quaderni rossi», «Classe operaia», il gruppo di Potere operaio, l’Autonomia); il Situazionismo; i dispositivi di sapere/potere di Foucault e la «rivoluzione molecolare» di Deleuze e Guattari; le tesi di Hans-Jurgen Krahl sul lavoro intellettuale e di massa e la «lunga marcia attraverso le istituzioni» di Rudi Dutchke; la riflessione storiografica della rivista «Primo Maggio»; l’affondo di Alfred Sohn-Rethel sulla scienza e il sapere astratto. A tutto ciò bisogna aggiungere almeno due vicende empiriche, due blocchi di «fatti». In primo luogo, la prassi di Lotta continua tra il 1969 e il 1972, quel programma di urbanesimo intelligente che fu la parola d’ordine «prendiamoci la città».

archivi

a cura di Sergio Bianchi e del coordinamento redazionale

L’eredità culturale [che ci interessa] non ci è trasmessa in maniera esplicita da un notaio coscienzioso.

È dispersa, frammista a ogni sorta di materiali spuri o addirittura antinomici, irriconoscibile a occhio nudo. Si potrebbe anche dire che siamo dinanzi a una cassaforte, il cui tesoro resta inaccessibile perché nessuno ricorda più la combinazione necessaria ad aprirla. La tradizione va istituita con uno sguardo retrospettivo. L’eredità esiste solo a partire dal momento in cui è rivendicata. La cassaforte si riempie di un contenuto prezioso unicamente quando si comincia a scassinarla. Occorre mostrare, con indole costruttiva, la convergenza o complementarietà tra riflessioni teoriche che, all’epoca loro, parvero pressoché incomunicanti. E, viceversa, è necessario introdurre cesure e discrimini tra pensieri che, in passato, sembrarono affini o simbiotici. (P.V.)

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reprint

a cura del coordinamento redazionale

re/print si occuperà della messa in stampa e distribuzione, oltre che del suo Almanacco, di testi
inediti ma anche della ristampa di opere disperse o dimenticate ritenute utili all’approfondimento
dei temi trattati dalla rivista.

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